Volume settimo OSF (1912 - 1914)

L'interesse per la psicoanalisi da parte delle scienze non psicologiche (1913 -OSF)
A. L'interesse della linguistica
Per "lingua" non si deve intendere qui la pura espressione di pensieri in parole, ma anche il linguaggio gestuale e qualsiasi altro tipo di espressione di una attività psichica, come ad esempio la scrittura. 
Le interpretazioni della psicoanalisi sono innanzitutto traduzioni da una forma espressiva che ci è estranea in quella familiare al nostro modo di pensare. Quando interpretiamo un sogno, non facciamo altro che tradurre un determinato contenuto ideativo (i pensieri onirici latenti) dal "linguaggio del sogno" nella lingua della nostra vita vigile. In questo modo apprendiamo le peculiarità di questo linguaggio onirico e ricaviamo l'impressione che esso appartenga a un sistema espressivo molto arcaico.
Così per esempio nel linguaggio del sogno la negazione non viene mai indicata in modo particolare. Nel contenuto onirico i contrari stanno l'uno al posto dell'altro e sono raffigurati dallo stesso elemento. Nel linguaggio onirico i concetti sono ancora ambivalenti, riuniscono in sé significati opposti, come si verifica secondo le ipotesi dei glottologi nelle radici delle più antiche lingue storiche. Un altro sorprendente carattere del nostro linguaggio onirico è l'uso oltremodo requente di simboli che permettono in una certa misura  una traduzione del contenuto onirico.
Se pensiamo che i mezzi di raffigurazione del sogno sono principalmente immagini visive e non parole, il confronto del sogno con un sistema di scrittura ci apparirà ancor più apropriato che non quello con una lingua. In effetti l'interpretazione di un sogno è perfettamente analoga alla decifrazione di una antica lingua ideografica, per esempio die geroglifici egiziani.
Si può dire che il linguaggio onirico sia il modo di esprimersi dell'attività psichica inconscia, anche se poi l'inconscio non parla un unico dialetto. Ciò che un'isterica raffigura con il vomito, si manifesterà nell'ossessivo attraverso scrupolose misure di protezione contor un'infezione e indurrà il parafrenico a lamentarsi o a sospettare di essere avvelenato. Ciò che in questi casi trova espressione così varia è il desiderio di ingravidamento rimosso nell'inconscio, nonché la rispettiva difesa della persona malata contor di esso.

F. L'interesse dell'estetica
La psicoanalisi riconosce anche nell'esercizio dell'arte un attività che si propone di temperare desideri irrisolti. Le forze motrici dell'arte sono gli stessi conflitti irrisolti che spingono altri individui alla nevrosi e che hanno indotto la società a fondare le sue istituzioni.
L'artista persegue innanzitutto la propria liberazione e, comunicando con la sua opera, la trasmete ad altri che soffrono degli stessi desideri trattenuti. Egli rappresenta come appagate le sue fantasie di desiderio più personali, e queste divengono opera d'arte soltanto se vien loro impressa una forma di versa che mitighi l'aspetto urtante di questi desideri, ne celi l'origine personale, e offra a gli altri, rispettando le regole del bello, seducenti premi di piacere
In quanto realtà ammessa convenzionalmente, in cui grazie all'illusione artistica simboli e formazioni sostitutive possono suscitare autentici affetti, l'arte costituisce un regno intermedio tra la realtà che frustra i desideri e il mondo della fantasiache li appaga, un dominio in cui si direbbe siano rimaste in vigore le aspirazioni all'onnipotenza dell'umanità primitiva.

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