L'interesse per la psicoanalisi da parte delle scienze non psicologiche (1913 -OSF)
A. L'interesse della linguistica
Per
"lingua" non si deve intendere qui la pura espressione di pensieri in
parole, ma anche il linguaggio gestuale e qualsiasi altro tipo di
espressione di una attività psichica, come ad esempio la scrittura.
Le
interpretazioni della psicoanalisi sono innanzitutto traduzioni da una
forma espressiva che ci è estranea in quella familiare al nostro modo di
pensare. Quando interpretiamo un sogno, non facciamo altro che tradurre
un determinato contenuto ideativo (i pensieri onirici latenti) dal
"linguaggio del sogno" nella lingua della nostra vita vigile. In questo
modo apprendiamo le peculiarità di questo linguaggio onirico e ricaviamo
l'impressione che esso appartenga a un sistema espressivo molto
arcaico.
Così per esempio nel
linguaggio del sogno la negazione non viene mai indicata in modo
particolare. Nel contenuto onirico i contrari stanno l'uno al posto
dell'altro e sono raffigurati dallo stesso elemento. Nel linguaggio
onirico i concetti sono ancora ambivalenti, riuniscono in sé significati
opposti, come si verifica secondo le ipotesi dei glottologi nelle
radici delle più antiche lingue storiche. Un altro sorprendente
carattere del nostro linguaggio onirico è l'uso oltremodo requente di
simboli che permettono in una certa misura una traduzione del contenuto
onirico.
Se pensiamo che i mezzi di
raffigurazione del sogno sono principalmente immagini visive e non
parole, il confronto del sogno con un sistema di scrittura ci apparirà
ancor più apropriato che non quello con una lingua. In effetti
l'interpretazione di un sogno è perfettamente analoga alla decifrazione
di una antica lingua ideografica, per esempio die geroglifici egiziani.
Si
può dire che il linguaggio onirico sia il modo di esprimersi
dell'attività psichica inconscia, anche se poi l'inconscio non parla un
unico dialetto. Ciò che un'isterica raffigura con il vomito, si
manifesterà nell'ossessivo attraverso scrupolose misure di protezione
contor un'infezione e indurrà il parafrenico a lamentarsi o a sospettare
di essere avvelenato. Ciò che in questi casi trova espressione così
varia è il desiderio di ingravidamento rimosso nell'inconscio, nonché la
rispettiva difesa della persona malata contor di esso.F. L'interesse dell'estetica
La
psicoanalisi riconosce anche nell'esercizio dell'arte un attività che si
propone di temperare desideri irrisolti. Le forze motrici dell'arte
sono gli stessi conflitti irrisolti che spingono altri individui alla
nevrosi e che hanno indotto la società a fondare le sue istituzioni.
L'artista
persegue innanzitutto la propria liberazione e, comunicando con la sua
opera, la trasmete ad altri che soffrono degli stessi desideri
trattenuti. Egli rappresenta come appagate le sue fantasie di desiderio
più personali, e queste divengono opera d'arte soltanto se vien loro
impressa una forma di versa che mitighi l'aspetto urtante di questi
desideri, ne celi l'origine personale, e offra a gli altri, rispettando
le regole del bello, seducenti premi di piacere
In
quanto realtà ammessa convenzionalmente, in cui grazie all'illusione
artistica simboli e formazioni sostitutive possono suscitare autentici
affetti, l'arte costituisce un regno intermedio tra la realtà che
frustra i desideri e il mondo della fantasiache li appaga, un dominio in
cui si direbbe siano rimaste in vigore le aspirazioni all'onnipotenza
dell'umanità primitiva.
Nessun commento:
Posta un commento