Studi sull'isteria

Il punto di partenza dal quale F. mosse i primi passi verso la scoperta della psicoanalisi fu lo studio dell'isteria. Gli studi sull'isteria non rappresentano tanto l'espressione di una posizione scientifica consolidata, quanto piuttosto la testimonianza di un pensiero in movimento, e sono tuttoggi di riferimento per  iniziare il  cammino di chi desidera avvicinarsi a compendere li pensiero analitico.
In quest'opera F. e Breuer presentano i successi ottenuti nel trattamento dei sintomi isterici e le loro prime ipotesi. E' a partire dal 1882 che F. si interessa del ruolo della suggestione e dell'ipnosi nel trattamento dei malati che soffrono di isteria.
Negli Studi sull'isteria, opera che costituisce il risultato di più di dieci anni di lavoro clinico, Freud e Breuer desscrivono in dettaglio il trattamento di 5 malati e ciascuno di loro dedica un capitolo alle proprie ipotesi. Quello scritto da Freud, intitolato "per la psicoterapia dell'isteria" presenta le basi cliniche e teoriche della psicoanalisi.
Fu ascoltando il suo amico e collega Joseph Breuer raccontargli nel 1882 i successi ottenuti nel trattamento dei sintomi isterici di una giovane paziente, Anna O., che Freud rivolse la sua attenzione alla possibilità dell'ipnosi nel trattamento dei pazienti isterici. Per conoscerne di più decise di frequentare uno stage a Parigi presso Charcot tra il 185 e il 1886, poi a Nancy presso Bernheim nel 1889. Charcot conferì all'isteria lo statuto di una entità nosografica ben delimitata e ne fece oggetto di studi e ricerche,abbandonando le tesi medievali che attribuivano l'isteria ad un eccitamento di origine uterino o alla simulazione. Egli classificò l'isteria tra le malattie nervosi funzionali e non organiche osservando che la distribuzione delle paralisi isteriche era aleatoria e differente dalla distribuzione  radicolare osservata nelle paralisi neurologiche. Charcot utilizzava la suggestione pnotica per fare sparire i sintomi isterici, sopratutto con finalità dimostrative e non curative.
La pubblicazione degli Studi sull'isteria segnò anche la fine della collaborazione con Breuer, in parte anche perché questi non era convinto dell'importanza dei fattori sessuali nell'origine dell'isteria, sui quali Freud poneva sempre più l'accento.

Sul meccanismo psichico dei fenomei isterici (J. Breuer, S. Freud)
Gli autori riprendono il testo della "comunicazione preliminare" già pibblicata nel 1893. Gli autori scrivono che l'incidente che ha provocato per la prima volta i sintomi dell'isteria generalmente sfugge al semplice esame clinico e il malato spesso ha perduto il ricordo di questo evento. Generalmente è necessario ipnotizzare i malati per ridestare in loro i ricordi del tempo in cui il sintomo si è manifestato per la prima volta. Molto spesso sono episodi dell'infanzia ad essere all'origine del fenomeno morboso. Le ossevazioni fino ad alora effetuate inducevano gli autori a ritenere che fosse dimostrata una analogia patogena comune nella isteria e nella nevrosi traumatica, attribuendo ad un trauma psichico l'origine dell'isteria. Il ricordo del trauma psichico "agisce come un corpo estraneo", che deve essere considerato come un agente patogeno. "L'isterico soffrirebbe per lo più di rieminescenze". Il risveglio del ricoedo traumatico determina la scomparsa die sintomi. Il linguaggio svolge un ruolo determinante nell'effetto catartico. "Nella parola l'uomo ritrova un surrogatoidell'azione, e con l'aiuto della parola l'affetto può essere abreagito in misura quasi uguale. In altri casi il parlare è di per sé il riflesso adeguato" chedetermina il liberarsi da un peso. Gli autori attribuiscono i fenimeni isterici a una scissione della coscienza. Il metodo terapeutico consisterebbe nell'"eliminare l'efficienza della rappresentazione originariamente non abreagita, in quanto consente al suo affetto incapsulato di sfociare nel discorso e la conduce alla correzione associativa traendola nella coscienza normale o annullandola mediante suggestione, così come accade nel sonnambulismo con amnesia".
Successivamente F. farà esperienza di comel'ipnosi dia risultati solo parziali e non permanenti e di come si a possibile con il metodo delle libere associazioni portare il malato ad essere consapevole di rappresentazioni inconsce senza che sia in stato di ipnosi o di suggestione, anzi che proprio il fatto che possa divenire consciente di materiale rimosso senza essere in stato di alterazione della coscienza consente una possibilità di maggiore consapevolezza successiva del malato dopo il trattamento ed un benessere più stabile e duraturo. Così F. passerà ad abbandonare l'impnosi ponendo le basi di una nuova scienza: la psicoanalisi.




Bibliografia:
Opere di Sigmund Freud - Boringhieri;
Leggere Freud - Jean-Michel Quinodoz

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